Storie
Santu Paulu di Monti al GTrack 3a edizione
Pensieri e pedalate sulle tracce di Paolo l'Eremita.
Ormai stai salendo da tempo e se, in equilibrio sulla tua bike, ti volti, vedi dall'alto il golfo di Olbia con Tavolara come un onnipresente cetaceo.
Il tuo obiettivo è Monti ma si vedrà solo dopo aver percorso la cresta e molte curve più in basso.
Adesso sei all'ombra di Paolo Eremita, il primo degli eremiti cristiani, santo venerato in tutta la Gallura e omaggiato da migliaia di pellegrinaggi annuali, personali e di gruppi, specialmente nottetempo, a piedi o anche su carri del secolo scorso, e anche in bici.
Chiunque in quest'area della Sardegna abbia qualcosa di personale e di non facile scioglimento sa che può rivolgere le sue confidenze al santo proveniente dalla Tebe egiziana. Da qui l'eremita sfuggì ad una persecuzione dell'imperatore Decio che, a metà del III secolo, tentava di ridare unità al mondo romano attorno alle vuote divinità pagane. Una persecuzione breve, ma incisiva e capillare, perché chiede ad ognuno di partecipare ai riti come segno di lealtà allo stato.
Chi accetta in modo più o meno convinto conserva la vita, ma Paolo non rende omaggio agli dèi e salva con la fuga la propria cristianità. Non lascia scritti o parole memorabili, ma lascia la sua personalissima traccia con una vita esemplare fatta di solitudine e preghiera fino alla morte. Presto l’imperatore Decio cade combattendo in Tracia contro i Goti (anno 251) e la persecuzione cessa. Ma Paolo, spravvissuto ai leoni, non ritorna alla civiltà e alle ricchezze della famiglia di origine.
Il deserto e la solitudine delle montagne di Monti lo hanno conquistato, lo appagano e lo fanno mai più bisognoso di tornare indietro.
Oh intrepido gtracker, quante volte mentre leggevi queste povere righe ti sei sentito eremita e simile a Paolo?
Oh solitario mountain biker, da ora innanzi ricorda, ogni volta che sarai provato in un arduo deserto, che anche tu appartieni alla stirpe di Paolo.
Sei qui per essere un vero gtracker, sii impavido!